CENTRO DI RICERCA PER LO STUDIO DEL PENSIERO MERIDIONALISTICO

Sulle orme del lungo Ottocento meridionale

Aliano

La storia

Le testimonianze più antiche di “Praedium Allianum”, cioè podere di Allius, gentilizio romano, risalgono all’età antica, come testimoniato dal ritrovamento di una necropoli risalente ad un periodo compreso tra VII e VI secolo a.C., contenenti diversi reperti, oggi custoditi presso il Museo della Siritide di Policoro.

Data la vicinanza ai fiumi Agri e Sinni fu importante centro di scambi culturali tra le civiltà greca, etrusca ed enotria. Fu anche borgo dedito all’agricoltura e alla pastorizia. Alcuni fonti parlano dell’esistenza di un borgo di pastori già sviluppato ai tempi di Pirro.

Nel corso dell’VIII secolo ospitò una comunità di monaci basiliani sfuggiti alle persecuzioni iconoclastiche in Oriente. Questi trovarono rifugio nelle grotte scavate nelle rocce sedimentarie di origine alluvionale, già abitate fin dalla preistoria.

Durante l’età feudale Aliano è stato feudo di alcune delle più importanti famiglie, come i Sanseverino, i Carafa ed i Colonna.

All’indomani dell’Unità, Aliano fu uno dei centri colpiti dalla reazione brigantesca del novembre del 1861: le truppe di Crocco e Borjes, infatti, dopo aver saccheggiato alcuni comuni della Basilicata, entrarono anche in Aliano, per poi proseguire il loro cammino verso Potenza.

La “Gagliano” di Carlo Levi

La storia più recente di Aliano è indubbiamente legata alla figura di Carlo Levi. Il pittore e scrittore torinese, infatti, una volta arrestato per attività antifascista fu condotto al confino in Basilicata, prima a Grassano e, successivamente, ad Aliano. Qui entrò a contatto con la realtà locale e dalle sue osservazioni sarebbe nato il suo scritto più famoso, Cristo si è fermato ad Eboli. Con il romanzo, ambientato proprio ad Aliano (che Levi chiama, riprendendo la pronuncia locale, Gagliano), lo scrittore fece conoscere al vasto pubblico questo piccolo paese della Basilicata. Ancora oggi sono intatti e visibili i luoghi descritti da Levi nelle pagine del romanzo.

Il Parco Letterario Carlo Levi

Nell’ambito dell’iniziativa dei parchi letterari, dal 1998 è attivo ad Aliano il “Parco letterario Carlo Levi”, le cui iniziative sono volte a recuperare e valorizzare l’identità, la cultura, la storia e le tradizioni locali, attraverso visite guidate dei luoghi citati da Levi (https://www.parcolevi.it/).

La visita guidata, non a caso, parte dalla casa di Carlo Levi (https://www.aliano.it/carlo-levi/la-casa/), rimasta intatta così come fu lasciata dallo scrittore nel 1936. Nella casa è custodito il museo storico Carlo Levi (https://www.aliano.it/aliano/i-musei/museo-storico-carlo-levi/), in cui sono conservati documenti fotografici e pittorici dell’artista. In un frantoio situato al piano inferiore della palazzina si trova, dal 1987, il Museo della civiltà contadina, nei quali sono conservati antichi affreschi e manufatti tipici della tradizione contadina (https://www.aliano.it/aliano/i-musei/museo-della-civilta-contadina/).

Sempre ad Aliano si trova anche la piccola pinacoteca che raccoglie lettere, documenti, disegni riguardanti il confino di Levi ad Aliano; interessanti sono le litografie originali, donate dallo stesso Levi, del Cristo si è fermato ad Eboli (https://www.museialiano.it/pinacoteca-carlo-levi/).

Carlo Levi rimase legato per tutto il resto della sua vita al piccolo paese di Aliano tanto che chiese di essere sepolto nel cimitero di Aliano.

La Chiesa di San Luigi Gonzaga

La seicentesca chiesa di San Luigi Gonzaga, dedicata al patrono di Aliano, conserva al suo interno tele di origine bizantina, ed è adornata da grandi tele dipinte dello stesso periodo. Il presbitero è arricchito da un altare in stile barocco e da una statua lignea della Madonna del XVIII secolo. All’interno della chiesa, ad unica navata, è custodita la Madonna col Bambino, statua lignea del XV secolo, proveniente dalla chiesa di San Giacomo, restaurata dalla Soprintendenza ai beni culturali nel 1999.

Il carnevale di Aliano

Tra gli eventi che coinvolgono maggiormente la comunità e rappresentano al meglio lo spirito del borgo troviamo il carnevale. Ogni anno, il giorno di martedì grasso, singolari figure sfilano per le stradine di Aliano: sono le “maschere cornute” che animano il carnevale.

Forgiate da argilla e cartapesta, le maschere sono dipinte a mano e dalla parte frontale spuntano corna pronunciate ed enormi nasi pendenti.

Le maschere sono protagoniste di una commedia improvvisata su fatti e personaggi della realtà locale, la “Fras”, che viene ricordata anche da Levi nelle pagine del suo romanzo.

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