CENTRO DI RICERCA PER LO STUDIO DEL PENSIERO MERIDIONALISTICO

Sulle orme del lungo Ottocento meridionale

Bella

La storia

Il comune di Bella ha origini antichissime e per alcuni sarebbe stato edificato sulle rovine di Numistrone, l’antica città lucana distrutta nella battaglia combattuta fra Annibale e Marcello nel 210 a.C.

Tra il 900 e il 1000 d.C. Bella fu interessata da diverse dominazioni straniere, come testimoniano sepolcri e monete rivenute in seguito a diversi scavi archeologici. In seguito a queste continue e devastanti invasioni, si decise di ricorrere a strumenti di difesa, che prevedevano l’incastellamento della zona. Così gli abitanti dei casali edificarono una torre ed altre torri di vedetta e di difesa; un’altra torre fu costruita sul punto più alto del paese ed intorno a questa si sviluppò un nuovo centro urbano e furono innalzate le mura cittadine.

Tra le fasi storiche davvero importanti della storia del piccolo paese si ricorda il ruolo assolto dal comune in occasione dei moti rivoluzionari del 1799: in quell’anno scoppiarono feroci lotte tra le famiglie e gruppi sociali, che culminarono nell’uccisione di 28 cittadini.

La popolazione bellese partecipò attivamente ai moti risorgimentali. Dopo l’Unità, il 22 novembre 1861 il paese fu assediato dalle truppe guidate da Carmine Crocco e José Borjes,; il Consiglio provinciale della Basilicata nel 1862 dichiarò “eroica” la resistenza che opposero all’assedio gli abitanti del piccolo paese.

Il castello

Il castello di Bella, costruito intorno all’anno Mille sulla cima della collina, era originariamente un torrione o un mastio, a struttura basale leggermente trapezoidale, protetto da una serie di case costruito intorno ad esso ed unite a mo’ di cinta muraria. La funzione del torrione era sicuramente di tipo difensivo e serviva a proteggere gli abitanti di Bella dalle numerose e violenti incursioni barbare che avvenivano sul suo territorio.

Nel 1567 la torre originaria, già ampliata nei secoli precedenti, fu trasformata in castello a pianta quadrata, con torri ai quattro angoli. La costruzione all’epoca aveva tre piani, l’ultimo dei quali fu completamente distrutto dal terremoto del 1694 e non più ricostruito.

Nel 1925 il castello fu nuovamente rimodernato dal comune e concesso, cinque anni dopo, alle Suore di Maria Ausiliatrice per farne un asilo. Successivamente la struttura fu adibita a Scuola di avviamento professionale e a scuola media. In seguito al sisma del 23 novembre 1980, il castello fu sottoposto a nuovi interventi di restauro.

Oggi sono fruibili al pubblico il giardino del castello e il salone delle armi, dove è possibile raggiungere l’ingresso principale. Lungo una scalinata in legno si arriva al primo piano dove vi è un altro salone. Al secondo piano troviamo altri ambienti che saranno destinati a sale museali e centro di documentazione audiovisiva. Il terzo piano comprende il belvedere, dal quale si può ammirare la vista panoramica su Bella e dei territori circostanti.

La Chiesa dell’Assunta

Molto antica, la chiesa madre, dedicata all’Assunta, è dotata di dieci altari e quattro campane. La sua costruzione risale al 1200, con uno stile arabo-normanno. Incendiata dai turchi nel 1543,crollò in seguito al terremoto del 1694. Dopo quella data l’autorità religiosa propose, con l’aiuto dei cittadini, di ricostruire una nuova chiesa nello stesso posto, ma di dimensioni maggiori. La chiesa custodisce una statua lignea di San Giuseppe e due tele, raffiguranti l’Assunta e una Madonna fra i santi. La chiesa è anche dimora delle reliquie di San Pio martire, che furono trasportate in questo luogo intorno all’anno 1000, secondo la leggenda, da una donna, in un’urna ricoperta da una sottile rete metallica: da quel momento San Pio divenne il secondo patrono di Bella, dopo San Giuseppe.

La Chiesa di Santa Maria delle Grazie

Interessante è anche la chiesa di Santa Maria delle Grazie, in cui sono conservati, sull’altare maggiore, il polittico attribuito ad Andrea da Salerno, risalente al XVI secolo e un affresco frammentario di Giovanni Todisco.

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