CENTRO DI RICERCA PER LO STUDIO DEL PENSIERO MERIDIONALISTICO

Sulle orme del lungo Ottocento meridionale

Casalduni

La storia

Piccolo centro a vocazione prevalentemente agricola, adagiato alle falde del massiccio del Matese (monte Cicco 400mt. slm), sulla riva destra del fiume Lente. Definito, per via del recente passato, come “il paese delle chiese e dei briganti”, in riferimento ai fatti di brigantaggio che si verificarono nel 1861, all’indomani dell’unificazione dello stato italiano. Come molte realtà della zona, appartenne all’antica Colonia telesina di epoca romana.

Il suo toponimo (Casaldonum, Casaltonum, Casaltuno, Caselatorre) si apre a diverse soluzioni, dal “casalis-turris” derivato dal Catalogus Baronum, compilazione di epoca normanna dei feudatari del regno; si giunge a considerare una più antica origine, per via del suffisso Aldus, che svelerebbe quindi una genesi longobarda; ma anche la meno sostenibile casale-di-uno.

Casalduni è accomunata tristemente alla vicina Pontelandolfo per gli episodi legati al fenomeno del cosiddetto brigantaggio postunitario. L’11 agosto del 1861 segna una pagina buia della storia del comune. Una colonna di 45 militari del Regio Esercito italiano – un ufficiale (tenente Augusto Bracci), 40 soldati e 4 Regi Carabinieri – venne sopraffatta dalla banda del brigante Angelo Pica, che l’ aveva intercettata sulla strada di Pontelandolfo. Ai briganti si unirono alcuni contadini casaldunesi e pontelandolfesi, che, trascinati i prigionieri al largo Spinelli, si diedero alle più atroci sevizie e infamie, facendo strage dei poveri soldati. Solo un militare riuscì miracolosamente a scampare al massacro e portare la triste notizia al comando militare del Generale luogotenente Cialdini, la cui reazione si concretizzò pochi giorni dopo, all’alba del 14 agosto. Un battaglione di 500 Bersaglieri, come per Pontelandolfo, fu inviato a Casalduni, sotto il comando del Maggiore Carlo Melegari, con il mandato di distruggere il paesello, reo di aver supportato i briganti nella loro infame azione. Il paese fu in parte incendiato e saccheggiato dalle truppe italiane, ma non vi furono vittime solo perché la popolazione, opportunamente allertata in anticipo, si mise in salvo nelle campagne circostanti. Nell’incendio del paese andò distrutto anche l’intero archivio parrocchiale.

Castello

Notevole è il suo castello a pianta irregolare, che domina l’intero abitato e che si raggiunge da una larga scalinata in pietra, al fianco di imponenti contrafforti. Pur essendo di impianto medievale, il castello ducale presenta rimaneggiamenti cinquecenteschi e successivi interventi in seguito ai numerosi movimenti tellurici della zona, da ultimo quello del 1980.

Il maniero fu acquistato verso la metà dell’800 dai fratelli Ferdinando e Vittore Cocucci dall’ultimo conte Sarriano, poi divenne di proprietà della famiglia de Michele di Casalduni, infine della Amministrazione comunale che ne ha eseguito i lavori di restauro nei recenti anni ’90.

Eventi

Nel mese di luglio si svolge il Palio Castrum Casaldonis, con passaggio di cortei storici, tornei e gruppi folkloristici in mostra.

(http://www.eptbenevento.it/eventi_mostre_benevento/castrum_casaldonis_eventum___casalduni_1904.html)

Sul versante religioso, invece, il 31 agosto di ogni anno si svolge il tradizionale “Dramma sacro”, ovvero la rievocazione della vita di Gesù, di Santa Rita, Santa Filomena e San Gerardo.

Turismo naturalistico

Una forte attrazione turistica a Casalduni, per gli appassionati di trekking, è data dalle escursioni presso il vicino torrente Lente, che regala suggestivi squarci naturalistici, tra cascate, gorghi d’acqua e natura incontaminata. Alcuni percorsi naturalistici ripetono i luoghi in cui trovavano rifugio i briganti di fine ‘800.

(http://www.youreporter.it/video_Sui_Sentieri_del_Brigantaggio_Casalduni_-_Pontelantolfo)

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