CENTRO DI RICERCA PER LO STUDIO DEL PENSIERO MERIDIONALISTICO

Sulle orme del lungo Ottocento meridionale

Giuseppe Garibaldi

Giuseppe Garibaldi è stato un generale e patriota italiano, tra le più significative figure del Risorgimento italiano. Nato a Nizza il 4 luglio 1807 da una famiglia di origine genovese, venne avviato agli studi di avvocato, che presto abbandonò preferendo la vita avventurosa da marinaio.

Iscrittosi nel registro dei mozzi, a partire dal 1824 iniziò la sua vita sul mare. Nei successivi anni viaggiò a lungo. Nel 1833 a Marsiglia ebbe il primo incontro con Giuseppe Mazzini.

Avvicinatosi alle idee mazziniane, Garibaldi partecipò ai tentativi insurrezionali in Savoia, diventando disertore. Nel 1835 si imbarcò da Marsiglia verso il Sud America, dove giunse alla fine di quell’anno.

Rimase in America Latina dal 1836 al 1848; durante questi anni egli accumulò una grande esperienza nelle tattiche della guerriglia.

Tornato in Italia nel 1848, poco prima dello scoppio della prima guerra di indipendenza, vi partecipò con convinzione. L’anno successivo partecipò alla difesa della Repubblica Romana insieme a Mazzini, Pisacane, Mameli, e fu l’anima delle forze repubblicane, costrette, però, a cedere ai combattenti francesi. Il 2 luglio 1849 Garibaldi fu costretto ad abbandonare Roma e rifugiarsi nel Regno di Sardegna.

Da questo momento iniziò una nuova fase della vita di Garibaldi in cui fu per lo più sul mare; tale fase terminò nel 1857, quando si stabilì a Caprera.

Di fede unitaria, partecipò alla seconda guerra di indipendenza. Famosa è la spedizione dei Mille da lui guidata, con la quale Garibaldi, sbarcato a Marsala, da qui risalì l’intera penisola, mettendo fine al Regno delle Due Sicilie. Il 7 settembre 1860 entrò a Napoli. Il 26 ottobre incontrò presso Teano re Vittorio Emanuele II e depose nelle sue mani i territori conquistati, ritirandosi a vita privata a Caprera.

Nel 1862 ritornò sul campo di battaglia, mettendosi a capo di una spedizione di volontari con l’obiettivo di conquistare Roma; ma l’esercito garibaldino fu fermato sull’Aspromonte da quello piemontese.

Nel 1866 partecipò alla terza guerra di indipendenza e l’anno successivo si mise nuovamente a capo di una spedizione volta a liberare Roma; ma la sua avanzata fu fermata dai francesi a Mentana.

Ritiratosi a vita privata a Caprera, qui vi morì il 2 giugno 1882.

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