CENTRO DI RICERCA PER LO STUDIO DEL PENSIERO MERIDIONALISTICO

Sulle orme del lungo Ottocento meridionale

Monteverde

La storia

Monteverde, situato all’estremità orientale dell’Irpinia, si erge su un’altura situata a cavallo tra il torrente Osento e il fiume Ofanto. Il toponimo, Montis Viridis, fa riferimento al verde dei boschi che circondavano il castello, sostituiti, poi, da colture cerealicole.

All’indomani dell’Unità d’Italia il paese divenne uno dei centri della reazione delle bande del brigante Carmine Crocco.

A partire dagli anni Sessanta del Novecento il paese ha conosciuto una forte inflessione demografica e il paese, già interessato dal fenomeno dell’emigrazione verso l’estero, si è svuotato quasi del tutto; ad oggi sono censiti soltanto 771 residenti.

Nonostante la crisi demografica che affligge il paese, questo ha conosciuto un forte interessamento soprattutto a livello turistico. Il paese, infatti, è uno dei cinque paesi della provincia di Avellino – gli altri sono Zungoli, Savignano Irpino, Nusco e Summonte – che rientra nel circuito dei “borghi più belli d’Italia”. Nel corso del 2018 è stato selezionato per il “Borgo dei Borghi – Autunno 2018”, una gara tra 60 borghi italiani in oda sulle reti nazionali dal 3 al 24 novembre 2018

(https://www.raiplay.it/social/video/2018/10/Il-Borgo-dei-Borghi—Monteverde-AV-in-Campania-d81fdb53-c1a7-4744-b6da-e645e318b544.html).

Il territorio naturale

Lungo le dorsali dei colli su cui sorge Monteverde si sviluppa la Foresta Mezzana: l’assenza di attività umane a forte impatto rende questa risorsa naturale uno dei pochi siti incontaminati della zona. Qui nel periodo primaverile nidifica la rarissima cicogna nera.

A pochi chilometri dal centro urbano si trovano le acque del Lago San Pietro, un invaso artificiale della capacità di 14 milioni di metri cubi di acqua, realizzato tra gli anni ’50 e gli anni ’60 del Novecento sbarrando il corso del torrente Osento, affluente sinistro del fiume Ofanto, con una grande diga realizzata dal Consorzio per la Bonifica della Capitanata. Lo specchio d’acqua che rifornisce il bacino della provincia di Foggia ha una capacità massima di 14,5 milioni di metri cubi.

Dal punto di vista naturalistico, il lago è caratterizzato da una ricca e fitta vegetazione igrofila di tipo secondario e di estese e rigogliose quercete. La forte umidità della zona, inoltre, unita alla presenza dello specchio d’acqua, riveste un ruolo importante per la presenza di numerose specie di volatili, che la utilizzano come importante luogo di sosta nei percorsi migratori.

Il borgo

Il centro storico di Monteverde, che si sviluppa tutto intorno al castello, ha conservato la caratteristica urbana dei paesi irpini d’altura, con le strette viuzze a gradoni, e uno spazio fisico in cui non è raro trovare l’utilizzo della roccia a scopi abitativi. L’aggregazione a schiera delle abitazioni lungo la serie di vicoli, archi e scalinate, seguendo l’andamento del colle, ha donato compattezza al borgo.

Il castello

Il principale monumento del borgo è senz’altro il castello. Fonti storiche fanno risalire l’origine del maniero al IX secolo. Il castello nel corso dei secoli ricoprì il ruolo di residenza ufficiale delle famiglie aristocratiche che possedettero il feudo di Monteverde e che vi attuarono progetti di ristrutturazione ed ampliamento. Il castello continuò ad esercitare una funzione di residenza signorile fino al 1930, quando fu completamente abbandonato all’indomani del terremoto che ebbe l’epicentro nel monte Vulture. Nel 1996, infine, il comune acquistò il castello dagli ultimi proprietari, avviandone una completa restaurazione.

Il Museo Interattivo del Grano di Monteverde

All’interno del castello ha sede il Museo Interattivo del Grano di Monteverde (MIGRA), un’istituzione museale di tipo etnoantropologico, attrezzato con postazioni multimediali e proiezioni. http://accessibile.comune.monteverde.av.it/il-museo/

La Chiesa di Santa Maria di Nazareth

Fra i luoghi di culto, il principale è l’ex cattedrale dedicata a Santa Maria di Nazareth. Costruita nei primi secoli dopo l’anno mille, ha subito molte trasformazioni a causa degli innumerevoli terremoti ed incendi. L’ultimo restauro, avviato dopo il sisma del 1980, ha riportato alla luce le strutture romaniche costituite dagli archi a sesto acuto. L’edificio è ubicato nel centro storico del paese, nei pressi del castello. La chiesa è a tre navate; in quelle laterali, più basse, vi sono tre piccole cappelle. Entrando, sulla destra, vi è la cappella del crocifisso che conserva una scultura lignea databile al XIV secolo. Accanto ad essa vi sono le statue di Maria SS. Addolorata e di Maria SS. Immacolata. Nell’ipogeo della chiesa vi sono sepolti alcuni membri della famiglia baronale dei Sangermano.

La Chiesa di Santa Maria del Carmelo

Uno dei luoghi di culto più interessanti da vedere a Monteverde è certamente la settecentesca Chiesa di Santa Maria del Carmelo, annessa al convento dei Carmelitani. La chiesa presenta una pianta a croce greca.

Lo spettacolo dell’acqua

Le acque del lago San Pietro sono protagoniste, ogni anno a partire dal 2006 – ad eccezione delle annate del 2014 e del 2017 – del principale evento cittadino, il Grande spettacolo dell’acqua: lo spettacolo ripercorre la vita di San Gerardo Maiella, accompagnando la narrazione con balletti, giochi di luce e giochi di acqua.

https://www.youtube.com/watch?v=c1PxtEfeHEU

Il borgo accessibile

A partire dal 2006 la comunità di Monteverde, molto attiva e attenta agli aspetti culturali e sociali, ha intrapreso un percorso favorevole al turismo accessibile; successivamente sono stati avviati i lavori per rendere fruibile il paese a tutte le forme di handicap, dai non vedenti, alle persone in carrozzina, ai non udenti. Per queste iniziative, documentate dall’amministrazione comunale attraverso un portale web dedicato (http://accessibile.comune.monteverde.av.it/), il 4 dicembre 2018 il comune di Monteverde ha ricevuto l’Access City Award 2019, venendo riconosciuto come uno dei borghi più accessibili non solo di Italia, ma dell’intero continente europeo.

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