La storia
Rocchetta Sant’Antonio sorge in posizione panoramica, su una collina ai confini tra Basilicata, Campania e Puglia.
Di grande importanza per la sua posizione geografica, Rocchetta venne contesa nel VI secolo tra Longobardi e Bizantini. Secondo alcuni furono proprio questi ultimi ad erigere in cima alla collina una Rocca difensiva. Intorno all’XI secolo iniziò a costituirsi anche il centro urbano, che si sviluppò intorno alla Rocca. Il terremoto del 1456 distrusse completamente la Rocca e il paese.
Con la ricostruzione del paese, questo prese ad estendersi lungo i fianchi della collina su cui insisteva la Rocca. Nel 1501 il paese venne affidato alla famiglia Aquino, alla quale si deve la costruzione del castello baronale. Il paese, in seguito ad alterne vicende, passò, infine, alla famiglia Doria, che ne mantenne il possesso fino al 1806.
Conosciuta come Rocchetta Santa Venere e, in seguito, come Rocchetta Sant’Antonio, il paese all’indomani dell’Unità venne aggregato alla provincia di Principato Ultra (Avellino), alla cui giurisdizione amministrativa venne sottratta nel 1940, passando a quella della provincia di Foggia.
La Rocca
Il toponimo di Rocchetta deriva dalla Rocca costruita in cima alla collina. Secondo alcuni studiosi la Rocca sarebbe stata eretta dai Bizantini nell’ambito di un disegno difensivo tra X e XI secolo.
La Rocca presentava una pianta quadrata, era delimitata da quattro torri ed era protetta da una cinta muraria. Oggi della Rocca non restano che alcuni ruderi: essa andò completamente distrutta nel corso del terremoto del 1456.
Il castello
Il castello baronale è uno dei pochi esempi di architettura che non ha subito modifiche e risulta sostanzialmente integro. Come risulta dalla lapide posta sul portone d’ingresso, il castello fu terminato nel 1507 per volere di Ladislao II e diede un importante sviluppo alla cittadella.
L’imponente fabbricato si è distribuito su quattro livelli: a piano terra si trovano i principali locali di servizio, dai quali si accede al primo piano dove sono ubicati gli ambienti residenziali; al secondo piano si ritrovano gli stessi vani presenti al piano inferiore; al terzo piano si estende un’unica stanza dalla quale, attraverso una scala, si accede alla torre ogivale.
La Cattedrale dell’Assunta
Attraversato il corso che taglia in due l’area centrale di Rocchetta Sant’Antonio, giunti quasi ai piedi del castello baronale, si erge, sulla sinistra, la Cattedrale dell’Assunta. I lavori di costruzione della cattedrale, di stile barocco, furono portati a termine nel 1794, come si rileva da una lapide in latino posta sul portale in pietra. Annessa alla Chiesa vi è un piccolo oratorio, sede dalle confraternite dell’Immacolata Concezione e della Beata Vergine Maria.
La Chiesa all’interno si sviluppa in tre navate, una centrale che si conclude con il Presbiterio, e due laterali. A metà della navata sinistra si apre la cappella del Sacramento che ingloba la torre campanaria cinquecentesca. In fondo alla Chiesa, sovrastante l’abside, si trova l’organo settecentesco, e in basso si erge un coro ligneo del XVIII secolo, opera di Liberato Villani.
Il Seggio
Di fronte alla Cattedrale si trova il Seggio o Sedile, formato da due archi a tutto sesto aperti in modo tale da garantire la trasparenza dell’amministrazione. Il Seggio, infatti, serviva per molteplici funzioni, la più importante delle quali era ospitare le riunioni tenute dal feudatario e dalle autorità civili: era, dunque, una rappresentazione del potere politico e civico. Nel corso del tempo, il sito venne utilizzato anche per altre finalità, come dogana o mercatino.
La Chiesa della Maddalena
Lungo il corso si erge la Chiesa della Maddalena, eretta a devozione di San Rocco, compatrono del paese, dopo la peste del 1656. La facciata è in pietra bianca. All’interno la Chiesa si sviluppa in un’unica navata, con un altare centrale in marmo bianco.
La Madonna del Pozzo
A pochi chilometri dal centro abitato sorge un’antica chiesa rurale, dedicata alla Madonna del Pozzo, venerata ogni anno da una manifestazione che vede la partecipazione di tutti gli abitanti del bel borgo.
La Chiesa dell’Annunziata
Nei dintorni del paese sorge una piccola chiesa dedicata a Santa Maria in Giuncarico, conosciuta come l’Annunziata, risalente al XVI secolo, con annesso convento benedettino, collegato all’Abbazia di Cava.
La ferrovia
Rocchetta Sant’Antonio è stato anche un importante scalo ferroviario a carattere locale, nonostante la stazione ferroviaria sia posta in posizione estremamente distante dal centro abitato. Situata sulla linea Foggia-Potenza, da Rocchetta Sant’Antonio partivano due linee ferroviarie, una per Gioia del Colle e l’altra per Avellino, ormai sospese.
Solo da poco è stato ripristinato il traffico a carattere turistico sulla linea ferroviaria Rocchetta Sant’Antonio-Avellino, che porta i turisti a scoprire alcuni dei luoghi più caratteristici della provincia di Avellino. (http://www.ferrovie.it/portale/articoli/7464)