CENTRO DI RICERCA PER LO STUDIO DEL PENSIERO MERIDIONALISTICO

Sulle orme del lungo Ottocento meridionale

Sant’Andrea di Conza

La storia

La storia documentata di Sant’Andrea di Conza ha inizio con l’atto, redatto da Gionato di Conza nel 1161, con il quale il Conte normanno donò «in proprietà perenne alla Chiesa di S. Maria dell’Episcopato di Conza» la chiesa di Sant’Andrea e il casale, con tutti i suoi abitanti. L’origine del casale, tuttavia, è controversa: alcuni studiosi la farebbero risalire al 990, quando, dopo il terremoto che distrusse Conza, i vescovi abbandonarono la loro sede abituale e si trasferirono a Conza; altri la farebbero risalire all’Alto Medioevo, quando, durante l’occupazione longobarda, si diffuse il culto di Sant’Andrea apostolo.

Dal 1161 il casale di Sant’Andrea fu fino alla soppressione della feudalità feudo della Mensa arcivescovile di Conza, alla quale si alternarono, di volta in volta, alcune famiglie feudali.

La chiesa dell’Incoronata

La Chiesa dell’Incoronata presenta ancora oggi un certo fascino, soprattutto per il culto della Madonna “nera”. La chiesa, costruita nel 1767, presenta all’interno un’unica navata, interamente intonacata e decorata con un cornicione in stucco. All’esterno ha una facciata a capanna con un portale in pietra calcarea. Nella piazza in cui sorge ogni anno si tiene una fiera omonima che attira i visitatori dei paesi vicini.

La Chiesa di San Michele

La Chiesa di San Michele si trova all’interno del centro storico e presenta una semplice facciata con portale d’ingresso in pietra. Venne costruita nel XVI secolo, con un’unica navata. Pro-cattedrale dell’antica arcidiocesi di Conza, la chiesa di San Michele è stata sottoposta ultimamente a lavori di restauro, per i danni subiti dal terremoto del 1980. Resta ancora da restaurare, tuttavia, il patrimonio artistico presente nella chiesa prima di quella data. Si tratta, innanzitutto, di altari marmorei ottocenteschi, fatti realizzare da Gregorio De Luca, che resse la diocesi di Conza dal 1850 al 1878, provvedendo al radicale restauro della chiesa, configurandola nella veste neoclassica con la quale è giunta fino ad oggi. Sono presenti poi altri arredi, quali il parato di candelieri, crocifisso e palmette, in legno dorato, che troneggiavano sull’altare maggiore, il coro ligneo e l’organo.

In adiacenza dell’abside della pro-cattedrale di San Michele è situato un campanile a base quadrata con struttura in muratura. Anche il campanile, uno dei simboli di Sant’Andrea di Conza, è stato recentemente sottoposto ad interventi di restauro.

Il seminario

Attiguo alla pro-cattedrale e al campanile era il seminario, fatto costruire da Michele Arcangelo Lupoli nel 1826. Il seminario è stato sede arcivescovile e centro di formazione dei prelati. Fino al 1980 ospitava la scuola media e il liceo classico. All’indomani del terremoto del 1980 è stato oggetto di lavori di restauro.

L’Episcopio

Tra i principali monumenti di Sant’Andrea di Conza va individuato l’Episcopio, che, pur presentando linee architettoniche del XVI secolo, venne edificato qualche secolo prima con funzione difensiva e fu sede degli Arcivescovi di Conza. Ampliato nel corso dei secoli, anche l’Episcopio ha subito gravi danni a causa dei terremoti che hanno colpito il piccolo comune nel corso della sua storia, ultimo quello del 1980. Restaurato completamente è oggi sede dell’amministrazione comunale.

Il convento di Santa Maria della Consolazione

Alle spalle dell’Episcopio il turista non può rimanere impressionato dalla presenza di alcuni ruderi. Questi si riferiscono al convento di Santa Maria della Consolazione dei Francescani riformati: la sua fondazione fu stabilita nel 1607 ed appartenne ai francescani riformati fino a quando, con la nascita del Regno d’Italia, il governo sabaudo decise di incamerare i beni ecclesiastici nel demanio statale; nel 1879, infine, il Demanio lo vendette a privati, decretandone la fine.

Le “maggiaiole”

La tradizione popolare di Sant’Andrea di Conza vuole che l’ultimo sabato di maggio le ragazze, dette “maggiaiole”, si rechino in processione alla cattedrale dell’antica Conza in onore della Madonna della Gaggia per richiedere la grazia di trovare un buon fidanzato e un buon marito, che le ripaghi delle loro virtù domestiche. Tutta la popolazione del paese partecipa, ogni anno, a questa processione. Di buon mattino le ragazze, indossato un velo bianco ed una coroncina fatta con uva, accompagnate dalle loro madri, si riuniscono nella chiesa madre e, una volta formato il corteo, sfilano per le strade del paese fino a Conza. Una statua della Madonna del Rosario accompagna il corteo fino alla periferia di Sant’Andrea di Conza, dove, riposta in una cappella, attende il ritorno delle ragazze da Conza. Lungo la strada, le “maggiaole” invocano la Madonna. Arrivato a Conza, il corteo viene accolto dal parroco e dal sindaco locali. Dopo la messa vi è la colazione e l’incontro con i giovani che mangiano l’uva delle coroncine della “maggiaiole”. Terminato questo rito, le “maggiaiole” fanno ritorno verso Sant’Andrea di Conza.

http://www.comune.santandreadiconza.av.it/

Chiesa dell’Incoronata
Chiesa di San Michele
Episcopio
Convento di Santa Maria della Conolazione

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