CENTRO DI RICERCA PER LO STUDIO DEL PENSIERO MERIDIONALISTICO

Sulle orme del lungo Ottocento meridionale

Solopaca

La storia

Solopaca è un paesino posto alle pendici del monte Taburno, nella valle telesina. Il suo toponimo, infatti, pare essere una corruzione del composto latino di subter (sotto) e pagus (villaggio), indicando così la posizione sottostante del paese rispetto alla montagna. Secondo un’altra interpretazione l’origine del nome andrebbe ricercata nella fusione di sol e opacus, ovvero paese dal sole “opaco” o poco soleggiato, a causa della presenza del Taburno.

Questo piccolo agglomerato urbano si trova in provincia di Benevento, in un territorio noto per l’ottima produzione di olio, ma soprattutto di vino. Le alture presenti in questa zona sono nate migliaia di anni fa per effetto di un’attività vulcanica che ha portato all’emersione di una parte del fondo marino, per cui il terreno sul quale vengono coltivate le viti risulta essere particolarmente fertile e adatto alla produzione.

Sorta nel medioevo intorno al castello normanno, grazie alla aggregazione di nuclei abitati delle vicinanze, Solopaca divenne casale della città di Telese, nella contea di Caserta. Vide tra i suoi primi feudatari i Belmonte, i Monsorio e i Sanframondi, conti di Cerreto. Al tempo dei Normanni va ascritta invece la fondazione del castello, cosiddetto di San Martino. Ferrante I d’Aragona donò Telese con le sue terre annesse, tra cui il casale di Solopaca, ad Onorato Gaetani. Nel Cinquecento il paese passò nelle mani dei Lagonessa (o della Leonessa), ma solo fino al 1574, quando Colantonio della Leonessa fu costretto dai debiti a venderlo alla nobile famiglia di banchieri genovesi, Ceva Grimaldi, desiderosi di aggregarsi al baronaggio napoletano. Solopaca, sotto la dominazione di questa casata ebbe però un grande sviluppo urbanistico. Ai Ceva Grimaldi si deve infatti anche la costruzione del grandioso Palazzo Ducale, dalla facciata tardo barocca a stucco, caratteristica di molti palazzi coevi della zona.

Nel 1835 questo paesino ospitò re Ferdinando II di Borbone e sua moglie Maria Cristina di Savoia, madre del futuro Francesco II. Sul fiume Calore, infatti, poco distante da Solopaca, il re aveva fatto costruire un ponte in ferro, gemello di quello più famoso sul Garigliano, e siccome quello sul Garigliano portava il suo nome (Real Ferdinando), quello sul Calore fu intitolato alla regina Maria Cristina, che accompagnò il regale consorte in occasione dell’inaugurazione.

La zona del beneventano, con le sue montagne e le sue gole, si prestava a fungere da covo per i briganti e molti di essi, infatti, presero dimora a Solopaca, dove esisteva una galleria in muratura usata dai briganti come covo e tutt’ora visibile, detta Grotta dello Staglio. Uno dei briganti della zona era un certo Giuseppe Cutillo, detto Pagliaccio, nato a Solopaca nel 1838 ed ex soldato dell’esercito delle Due Sicilie, si mise a capo di una banda che imperversava nel beneventano tra il 1861 e il 1862.

Il palazzo ducale

Il palazzo ducale fu fatto costruire dal duca Antonio Maria Ceva Grimaldi, feudatario del luogo, nel 1672. Accanto alla funzione residenziale, svolgeva anche quella amministrativa. Abolita la feudalità fu palazzo di giustizia e caserma dei Carabinieri.

Acquistato dal comune nel 1986, attualmente ospita, nell’angolo ovest, la sede della Pro Loco. http://www.prolocosolopaca.it/

Chiesa del SS. Corpo di Cristo

Chiesa del XVII secolo, presenta una facciata decorata con bassorilievi raffiguranti rosoni floreali congiunti mediante fasce orizzontali incavate. L’ampio portone di ingresso è affiancato da due nicchie che in passato contenevano le statue dei SS. Pietro E Paolo. Guardando la chiesa, sulla parte sinistra, si erge maestoso il campanile. La cupola del campanile è coperta da embrici gialli e verdi, originariamente provenienti da Cerreto Sannita. L’interno della chiesa vede una struttura a croce latina con cappelle laterali e soffitto in legno.

Chiesa di San Martino vescovo

La struttura esterna della chiesa, costruita nel 1728, si presenta in stile neoclassico, con facciata e scalinata in pietra e loggia a semicerchio con due rampe di accesso. Nel 1852 assunse l’aspetto attuale quando furono costruite le navate laterali. All’interno, spicca l’altare in marmo policromo, i dipinti in stile neoclassico e tre nicchie in legno in puro stile barocco contenenti le statue di San Martino, dell’Immacolata Concezione e di San Michele Arcangelo.

Chiesa di San Mauro Martire

La chiesa, costruita, come si evince dalla lapide interna, per volere della famiglia del duca Antonio Maria Ceva Grimaldi e dell’arciprete Buonhome a partire dal 1682, venne ultimata nel 1714. La facciata è molto semplice con un finestrone rettangolare centrale; il campanile del Settecento richiama lo stile vanvitelliano con la sua cupola a cipolla, rivestita di embrici maiolicati gialli e verdi. È intitolata a San Mauro, il cui martirio è raffigurato da un dipinto posto in una nicchia situata sul portone di ingresso in pietra. Accedendo all’interno, la struttura è a navata unica con pregevoli stucchi settecenteschi. L’altare maggiore è sormontato da una grande pala dipinta ad olio rappresentante il martirio di San Mauro e della sua famiglia.

Il vino

Il Solopaca è un vino rosso o bianco DOC, uno dei vanti del territorio beneventano e una delle eccellenze gastronomiche della Campania. La seconda domenica di settembre, durante la vendemmia, si svolge ogni anno la tradizionale Festa dell’uva, caratterizzata dalla presentazione e vendita del prezioso nettare, accompagnata da sfilate di carri allegorici decorati con grappoli di uva. Sempre nel mese di settembre si ripete ormai da anni la manifestazione “Cantine aperte”, con degustazioni e visite alle antiche cantine del paese.

Il Museo Enogastronomico

Il Museo Enogastronomico, ospitato all’interno del Palazzo Cutillo, è un polo di ricerca articolato su tre punti: il primo concerne il rapporto tra l’arte e la produzione enogastronomica; il secondo, attraverso un percorso didattico dedicato all’enogastronomia, alla sua storia e agli studi scientifici legati ai prodotti alimentari, indaga sul “falso alimentare”; il terzo si occupa del rapporto tra l’alimentazione e la salute.

https://www.beniculturali.it/mibac/opencms/MiBAC/sito-MiBAC/Luogo/MibacUnif/Luoghi-della-Cultura/visualizza_asset.html?id=151939&pagename=57

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